Superare gli attacchi di panico con l’ipnosi
Che cosa sono gli attacchi di panico
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) circoscrive gli attacchi di panico a un breve periodo preciso.
In quei momenti l’individuo è improvvisamente travolto da uno stato di terrore spesso legato all’urgenza di fuggire di fronte eventi ritenuti catastrofici incombenti.
I sintomi descritti raggiungono il picco in 10 minuti, e sono almeno quattro o tre dei seguenti: palpitazioni, sudorazione eccessiva, dolori al petto, nausea o dolori addominali, instabilità, testa leggera, derealizzazione (senso d’irrealtà), depersonalizzazione (essere staccati da se stessi), paura di perdere il controllo, paura di morire, parestesie, formicolii, brividi, vantati di calore e a volte vertigini.
Nella storia delle persone che soffrono di questo disturbo spesso sono presenti eventi stressanti, o la separazione da figure rilevanti prima dell’insorgenza degli attacchi di panico.
Attacchi di panico: il trattamento con l’ipnosi
Normalmente dopo aver avuto l’esperienza di un attacco di panico si inizia ad avere il terrore di eventuali attacchi successivi con preoccupazione sempre crescente.
Questo fenomeno tipico viene comunemente chiamato ansia anticipatoria. L’ansia anticipatoria è alla base dell’evitamento, cioè della tendenza a sfuggire alle situazioni temute che, se pronunciata, comporta una marcata limitazione della propria vita sociale e lavorativa. Il trattamento degli attacchi di panico tramite ipnosi si può suddividere in tre fasi principali.
Prima fase: contenimento e interruzione con ipnosi e autoipnosi
Lo stato di trance da un lato per promuovere stati di calma e rilassamento, e dall’altro per mobilitare le enormi risorse che sono dentro ognuno di noi.
Inoltre, grazie all’ipnosi la persona impara a controllare “volontariamente”, attraverso l’uso d’immagini mentali, funzioni corporee che normalmente non lo sono, come ad esempio il ritmo del respiro e il battito cardiaco. Vengono inoltre insegnate tecniche di autoipnosi per tenere sotto controllo l’ansia.
Seconda fase: ritornare a vivere con l’ipnosi
La persona in ipnosi può sperimentare come le situazioni che prima cercava disperatamente di evitare possono essere vissute nuovamente senza problemi.
Chi prima evitava di prendere l’ascensore, ad esempio, perchè precedentemente ha avuto un attacco di panico mentre stava per salirci, durante la trance ipnotica può sperimentare il vissuto di tornare a farlo normalmente grazie alle caratteristiche peculiari dello stato. Questa competenza appresa sarà puoi trasferibile, come conferma la letteratura, allo stato di veglia.
Terza fase: riprogrammazione in positivo della propria esistenza
La persona grazie all’ipnosi e al rapporto ipnotico può consolidare gli aspetti positivi della propria personalità e contemporaneamente depotenziare gli aspetti limitanti. Il lavoro svolto, indirettamente permetterà al paziente di consolidare la propria autostima e il concetto di sé.
Se stai affrontando un problema o un disagio di questo tipo, ti consiglio di provare l’ipnosi come strumento di efficacia convalidata.
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