Il contributo dell’Ipnosi alla Filofobia

 In Quando usare l'ipnosi

Con il termine filofobia (o philofobia), la cui origine etimologica ci proviene dal greco “philos” (amore) e “fobia” (fobia), gli esperti definiscono la paura incontrollata che alcune persone sperimentano alla sola idea di innamorarsi o di intraprendere una relazione stabile con un partner, relazione dalla quale, come sappiamo, scaturiscono relativi impegni e responsabilità. Chi soffre di filofobia percepisce l’amore come una minaccia all’integrità del sé, come un “nemico” dal quale difendersi e da cui fuggire. Come ogni altro atteggiamento fobico, la filofobia poggia su credenze immotivate, irrazionali e particolarmente resistenti al cambiamento. Trattandosi di una vera e propria ossessione fobica, il corredo sintomatologico investe tanto la sfera psichica quanto quella psichica e ricalca i comportamenti tipici delle fobie:

 

  1. paura incontrollata ed eccessiva nei confronti della possibilità di amare o nei pressi di un potenziale partner;
  2. fuga da circostanze o individui che ricordano eventi passati legati all’affettività, ex partner o potenziali tali, con messa in atto di una vera e propria strategia di evitamento;
  3. reattività eccessiva, fisica (tachicardia, fuga, respiro affannoso, sintomi gastrici), sia psicologica (pensieri negativi, ruminazione mentale, ecc…) all’esposizione di uno stimolo fobico;
  4. la persona, se il sintomo filo fobico permane nel tempo, comunemente sperimenta la paura della paura: riconosce la natura esagerata della sua risposta fobica e coltiva il timore di una prossima crisi.

 

Dalla filofobia si può e si deve guarire, non è uno stato irreversibile. Occorre sostenere il paziente al meglio per farlo tornare ad assaporare il gusto della vita. L’ipnosi, da sola o in combinazione alla psicoterapia standard, costituisce uno strumento efficace per il superamento del corredo sintomatologico che caratterizza questa categoria di pazienti. Infatti, lavorando con la psicoterapia e, al tempo stesso, sfruttando l’alterazione dello stato di coscienza prodotta grazie all’induzione della trance ipnotica, il paziente filofobico può accedere ai suoi intimi contenuti inconsci, innescando un contatto mente-corpo in capace di esitare in un processo di ristrutturazione dei significati associati al sintomo che predispone alla remissione del disturbo. Con l’ipnosi e sotto la guida esperta dello psicoterapeuta è possibile evocare e ripercorrere la genesi del disturbo, arrivando a mettere a fuoco, in alcuni casi, le circostanze interne e esterne che ne hanno determinato l’esordio. A sostegno dell’efficacia di psicoterapie combinate con la trance ipnotica, sono stati condotti diversi studi scientifici negli ultimi trent’ anni: una recente raccolta di ricerche su questo tema ha evidenziato come l’associazione dell’ipnosi alle terapie convenzionali per questa categoria di disturbi aumenti in maniera significativa la percentuale di pazienti ansiosi trattati con successo (Corydon Hammond, 2010). In particolare, il modello di ipnosi Ericksoniana derivante dalle teorie dello psichiatra americano Milton Erickson, consente di guidare la persona verso l’apprendimento di nuove modalità funzionali alla remissione dei sintomi e, poiché durante lo stato ipnotico l’emisfero destro del cervello, deputato alla creatività e alla fantasia, risulta particolarmente sollecitato, si abbassano automaticamente le attività di analisi e censura proprie dell’emisfero sinistro, sede della razionalità; il dettato ipnotico può così essere inviato all’inconscio che trattiene le potenzialità e le risorse della persona.

 

Riferimento bibliografico
Corydon Hammond D. (2010), Hypnosis in the treatment of anxiety- and stress-related disorders. Expert Review of Neurotherapeutics, 10(2), 263–273.

Dott.ssa Maria Novella Grimaldi
Dottoressa Maria Novella GrimaldiDa circa 20anni esperta di ipnosi strategica, ipnoterapia ericksoniana, ipnosi dinamica e regressiva. Laureata in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Approccio Breve e Strategico. Da anni utilizzo quotidianamente questo approccio insieme all’ipnosi, durante il percorso terapeutico l’attenzione non viene posta sul passato ma sul presente e sul futuro. Questo tipo di intervento si avvale di tecniche specifiche tra cui ricordo il Training Autogeno, la desensibilizzazione sistematica, l’ipnosi etc. Oltre ad usare le tecniche di rilassamento e l’ipnosi in ambito clinico conduco presso l’Istituto per lo Studio Delle Psicoterapie corsi, riservati a medici e psicologi, per conduttori di Training Autogeno, Tecniche Ipnotiche e R.A.T. Mail: marianovellagrimaldi@gmail.com
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