Ipnosi e controllo del dolore
Ipnosi per tollerare il dolore
L’ipnosi per tollerare il dolore, controllandolo, rappresenta una scelta terapeutica di comprovata efficacia. La psicologia da sempre si interroga sul ruolo della mente nel controllo del dolore. Infatti, diverse tecniche psicologiche sono state impiegate allo scopo di ridurre o eliminare il dolore acuto e cronico nel paziente.
Dolore acuto e dolore cronico
Quando parliamo di dolore acuto intendiamo un dolore che si manifesta improvvisamente. Esso è intenso ma con una durata limitata nel tempo. Infatti, si interrompe con la guarigione della causa che lo ha provocato. Su un altro versante, per dolore cronico si intendono quelle manifestazioni di sofferenza più prolungate e insistenti nel tempo. Tuttavia solitamente esse sono meno intense delle sofferenze causate dal dolore acuto.
Il dolore, un aspetto da non sottovalutare
Nei casi di dolore cronico può essere compromessa la vita sociale e relazionale del paziente, nonché la sua personalità. Da ciò deriva l’importanza di non sottovalutare le manifestazioni di sofferenza fisica. Da esse possono infatti derivare importanti implicazioni psicologiche e affettive. Gli esempi più significativi di tecniche sviluppate allo scopo di intervenire sulla percezione del dolore sono la tecnica della distrazione e il biofeedback. Tuttavia l’ipnosi si è rivelata uno strumento inequivocabilmente superiore a tutte le altre. L’ipnosi per tollerare il dolore è davvero la prima scelta terapeutica.
L’ipnosi nella storia del controllo del dolore
Per quanto riguarda l’era preanestesiologica, l’ipnosi ha rappresentato a lungo l’unico dispositivo in grado di contenere e controllare il dolore. In questo modo ha permesso di eseguire importanti interventi chirurgici e di mettere in salvo vite umane. Nel 1994 la IASP (International Association for the Study of Pain) ha classificato l’ipnosi nel percorso di studi necessario a conseguire l’attestazione per i professionisti che si occupano di terapia del dolore negli Stati Uniti d’America. Nel 1996, sempre in America, l’Istituto Nazionale di Sanità ha definito le procedure ipnotiche come strumenti efficaci e affidabili per alleviare il dolore per i pazienti oncologici e nelle altre condizioni di dolore cronico. Parallelamente, è stato possibile raccogliere un’ampia letteratura clinica e sperimentale in grado di confermare che la funzione analgesica dell’ipnosi è un fenomeno del tutto concreto e replicabile.
L’ipnosi per il dolore, tanti ambiti di applicazione
L’impiego dell’ipnosi per il controllo e la gestione del dolore trova una molteplicità di ambiti di applicazione. Essenzialmente sono tanti quante sono le fasi dell’esistenza degli esseri umani interessate da vissuti dolorosi di natura organica. Si pensi anche al dolore legato a precisi eventi fisiologici, come il parto. Brevemente possiamo riassumere gli ambiti di applicazione dell’ipnosi in:
- pediatrica pre, peri e post anestesia;
- per il trattamento del dolore nei bambini;
- per il travaglio e il parto;
- nel trattamento odontoiatrico.
Il dolore, un fatto complesso è multifattoriale
Intervenire con l’ipnosi sulla gestione del dolore significa considerare una molteplicità di fattori. Per esempio occorre non sottovalutare che insieme al dolore legato alla malattia o al disturbo vi è la paura e l’ansia. Ciò è particolarmente vero nei casi in cui il paziente è ospedalizzato per sottoporsi a procedure diagnostiche e terapeutiche in alcuni casi dolorose.
Neurofisiologia del dolore
Diversi studi si sono occupati di chiarire le modalità attraverso le quali l’impiego dell’ipnosi favorisca la gestione del dolore. Tra i risultati più significativi tratti da recenti studi sulla neurofisiologia del dolore viene la scoperta che nel cervello non esiste un unico centro del dolore. Piuttosto, l’esperienza dolorosa è associata con la stimolazione e la correlazione tra diverse aree del sistema nervoso, sia centrale sia periferico. Ogni contribuisce all’esperienza complessiva e soggettiva del dolore (Apkarian AV1, Hashmi JA, Baliki MN.).
Ipnosi per tollerare il dolore
Attraverso l’applicazione di procedure ipnotiche è possibile realizzare una analgesia in grado di influenzare le diverse aree del sistema nervoso coinvolte nel dolore. In particolare, i distretti cerebrali responsabili dell’esperienza dolorosa che rispondono efficacemente all’ipnosi sono:
- l’insula,
- la corteccia prefrontale,
- il talamo,
- la corteccia cingolata,
- la corteccia primaria o secondaria.
Evidenze cliniche dimostrano che il trattamento del dolore con l’ipnosi, oltre a calmare le manifestazioni di sofferenza, ottiene due effetti molto significativi. Infatti, le procedure ipnotiche comportano sostanziale riduzione nell’intensità del dolore. A tale proposito diversi studi testimoniano che molti soggetti trattati con l’ipnosi hanno mantenuto l’abitudine di utilizzare con regolarità le procedure autoipnotiche perfino oltre il termine del trattamento. Lo facevano principalmente allo scopo di trovare sollievo temporaneo dal dolore. Inoltre, il trattamento con ipnosi produce nei pazienti un potenziamento dell’energia e maggiore sensazione di rilassamento. A ciò si aggiunge la percezione di poter intervenire attivamente sulla propria esperienza di dolore, governandola.
Riferimenti bibliografici
Apkarian AV1, Hashmi JA, Baliki MN., Pain and the brain: specificity and plasticity of the brain in clinical chronic pain, 010.11.010. Epub 2010 Dec 13
Patterson DR, Jensen MP, Hypnosis and clinical pain, Psychol Bull. 2003 Jul;129(4):495-521.