Superare la paura di guidare con l’aiuto dell’ipnosi
La paura di guidare come fobia specifica
La paura di guidare oppure, più genericamente, di viaggiare in auto è definita amaxofobia (dal greco antico amaxos, “carro”). Si tratta di una paura estremamente invalidante che investe la persona alla sola idea di spostarsi in un automezzo.
Dal punto di vista clinico, è classificata nel DSM-5 (American Psychiatric Association, 2015) e nell´ICD-10 (World Health Organization, 2011), come fobia specifica appartenente al sottotipo situazionale.
Questo disturbo è caratterizzato dalla paura marcata e irrazionale dello spostamento in auto, che rappresenta lo stimolo fobico, in grado di attivare tutta una serie di fantasie catastrofiche nella mente della persona che ne soffre.
La sintomatologia
La prossimità con la macchina, oppure la possibilità di un viaggio generano ansia e condotte attive di evitamento. Per evitamento si intende un insieme di azioni intenzionali finalizzate a prevedere o ridurre le occasioni di contatto con la macchina.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, nella quinta edizione (DSM 5) descrive l’amaxofobia come una fobia specifica, e per la diagnosi occorre soddisfare una porzione significativa dei seguenti criteri:
- paura o ansia marcate verso un oggetto o una situazione specifici (automezzi, viaggio e/o guida degli automezzi);
- la situazione o l’oggetto fobico (automezzi, viaggio e/o guida degli automezzi) provocano quasi sempre immediata paura o ansia.
- la situazione o l’ oggetto fobico (automezzi, viaggio e/o guida degli automezzi) vengono attivamente evitati oppure sopportati con paura o ansia intense.
- la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto, dalla situazione specifica, con riferimento anche al contesto socio culturale;
- la paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per sei mesi o più;
- la paura, l’ansia o l’evitamento provocano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o di altre aree importanti;
- l disturbo non è meglio spiegato dei sintomi di un altro disturbo mentale, tra cui la paura, l’ansia l’evitamento di situazioni associate a simili al panico o altri sintomi invalidanti.
Paura di guidare nella realtà o in fantasie catastrofiche
Pur nel rispetto delle classificazioni cliniche e diagnostiche, appare opportuno differenziare i vissuti associati all’amaxofobia, dal momento che tale disturbo si può presentare in diverse situazioni e con modalità diverse. Secondo Massaro,la paura di guidare si può manifestare nella realtà o nelle fantasie catastrofiche della persona con differenze connesse alla soggettività dell’individuo.
- la paura di guidare in autostrada e su strade a scorrimento veloce;
- la paura di guidare attraverso le gallerie;
- la paura di guidare quando è buio;
- la paura del traffico nel quale ci si può trovare bloccati o rallentati mentre si è alla guida;
- la paura di attraversare i ponti;
- la paura di guidare in auto da soli;
- la paura di allontanarsi oltre ad una certa distanza da casa (Massaro, 2014).
La diffusione del disturbo
Dal punto di vista epidemiologico, il disturbo, nelle sue differenti sfumature, appare abbondantemente diffuso. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, il 68% degli automobilisti italiani ha ammesso di aver avuto paura di guidare in particolari situazioni. La percentuale tra gli uomini si attesta al 58%, mentre tra le donne si parla del 78%. Ulteriori indagini in questo campo sottolineano che una significativa porzione di persone che presentano amaxofobia è stata coinvolta in sinistri (anche solo come testimone).
L’intervento terapeutico
Appare evidente come la paura di guidare rappresenti un limite estremamente invalidante per una soddisfacente qualità della vita nella società contemporanea.
Quando si presenta un disturbo fobico di questa portata è necessario porvi prontamente rimedio, e l’ipnosi è una valida strada verso la soluzione.
Grazie all’alterazione dello stato di coscienza indotto per mezzo della trance, è possibile tornare all’origine di questi fenomeni, ai circoli viziosi (familiari, affettivi,situazionali) che sono stati di innesco per lo sviluppo della rappresentazione fobica.
Con la guida del terapeuta il paziente stabilisce una nuova comunicazione mente-corpo in grado di innescare un processo di elaborazione e di regressione del sintomo.
Risulta così possibile procedere a una rielaborazione dei contenuti capace di generare una nuova percezione degli automezzi e delle situazioni connesse al viaggio. Attraverso suggestioni post-ipnotiche e stimoli di sostegno, finalizzo gli interventi al superamento dei modelli mentali connessi a fantasie catastrofiche mediante l’attivazione di nuovi circuiti cerebrali fino al definitivo affrancamento fobico.
Riferimento bibliografico
Massaro (2014), Studio Ergo Psicologia e Psicoterapia