Ipnosi e Shopping Compulsivo

 In Quando usare l'ipnosi

Lo shopping compulsivo descrive la tendenza di alcuni soggetti a fare acquisti apparentemente immotivati, dettati da un desiderio irrefrenabile, che portano al consumo incontrollato del superfluo e all’accumulo di beni che poi, di fatto, perlopiù non vengono utilizzati. Questa spinta incontrollabile all’acquisto può trasformarsi in una vera e propria ossessione. Alla base di tale disturbo vi è una difficoltà nel controllo degli impulsi che talvolta si integra con le tendenze connesse ai disturbi ossessivo-compulsivi. In verità, lo shopping compulsivo può presentare una con morbilità anche con la depressione, nella misura in cui il comportamento d’acquisto è impiegato da alcuni pazienti come rimedio contro la sensazione di vuoto e un vissuto depressivo soggiacente, diventando una tentata soluzione disfunzionale volta a regolare i propri affetti e il proprio umore. Il professore di psichiatria della Stanford University School of Medicine, L. Koran, ha approfondito questo disturbo, stilando una serie di criteri che indicano se siamo in presenza di shopping compulsivo:
• se il denaro investito per gli acquisti è smisurato rispetto alle risorse economiche della persona;
• il comportamento di acquisto si ripete più volte nel corso di una settimana;
• il comportamento di acquisto smodato si inserisce come nuova variabile nella vita della persona rispetto alla sua storia e alle sue precedenti abitudini:
• quando i prodotti acquistati non rispondono a nessun reale bisogno né utilità, ma vengono comprati a prescindere dalla loro ragione di essere.
A ben vedere, il confine che delinea lo shopping normale da quello compulsivo risiede proprio nel senso di necessità connesso all’atto di comprare. L’acquisto di prodotti e oggetti allontana paure patologiche e sentimenti di angoscia, trasformando lo shopping in una condotta compensatoria che segnala al terapeuta uno stato di una profonda mancanza nel paziente, ovviamente di natura emotiva e non materiale. Subito dopo l’acquisto, lo shopper compulsivo sperimenta un senso di piacere e benessere, tanto gradevole quanto effimero dal momento che, finita l’euforia, resta dolore, senso di colpa e sentimento di vergogna rispetto all’agito compulsivo. Sotto diversi punti di vista, questo disturbo ricorda una forma di dipendenza senza sostanza, come il gioco d’azzardo. Infatti, sono presenti fenomeni di craving, pensiero polarizzato sul desiderio e fenomeni di astinenza quando la persona è impossibilitata ad acquistare. Ovviamente il comportamento compulsivo nell’acquisto determina disagio personale ma anche disagio nelle reti familiari, lavorative e sociali, e tanto più precocemente si interviene con la psicoterapia quanto più possono essere arginate spiacevoli compromissioni in queste aree.
Una scelta strategica per ottimizzare le chance di remissione della sintomatologia ossessiva è rappresentata dall’integrazione dell’ipnosi nella pianificazione del progetto terapeutico. L’ossessione per gli acquisti si caratterizza con pensieri intrusivi, ripetitivi e talvolta indesiderati che generano ansia e che spingono a accumulare beni e prodotti allo scopo di sedare l’angoscia ossessiva. L’approccio strategico integrato con l’ipnosi mira alla rielaborazione dei termini del conflitto che sono alla base dei sintomi. Attraverso il lavoro in trance è possibile sostituire le idee ossessive intrusive con pensieri razionali più funzionali. In particolare, è possibile intervenire con la desensibilizzazione alle condotte compulsive che, mediante lo stato di trance, si configura come un processo più rapido ed efficace al tempo stessp. L’integrazione con l’ipnosi consente un approccio breve attraverso cui è possibile restituire un senso alla sintomatologia all’interno della storia di vita del paziente procedendo contemporaneamente al rafforzamento dell’Io e dell’autostima, diminuendo i sentimenti di paura e vergogna. È inoltre possibile lavorare alla riformulazione delle credenze patogene che giacciono alla base della sintomatologia, ristrutturando il sistema percettivo reattivo della persona e restituendole una visione più complessa e più funzionale della realtà. Infine, Il progetto terapeutico con le persone che soffrono di questo disturbo può includere uno specifico training al rilassamento, grazie al quale il paziente apprende nuove strategie per raggiungere uno stato di tranquillità mentale ed emotiva.

Dott.ssa Maria Novella Grimaldi
Dottoressa Maria Novella GrimaldiDa circa 20anni esperta di ipnosi strategica, ipnoterapia ericksoniana, ipnosi dinamica e regressiva. Laureata in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Approccio Breve e Strategico. Da anni utilizzo quotidianamente questo approccio insieme all’ipnosi, durante il percorso terapeutico l’attenzione non viene posta sul passato ma sul presente e sul futuro. Questo tipo di intervento si avvale di tecniche specifiche tra cui ricordo il Training Autogeno, la desensibilizzazione sistematica, l’ipnosi etc. Oltre ad usare le tecniche di rilassamento e l’ipnosi in ambito clinico conduco presso l’Istituto per lo Studio Delle Psicoterapie corsi, riservati a medici e psicologi, per conduttori di Training Autogeno, Tecniche Ipnotiche e R.A.T. Mail: marianovellagrimaldi@gmail.com
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