IPNOSI E TRAUMA
L’etimologia greca della parola “trauma” richiama il significato di una ferita, una lacerazione. In termini medici, infatti, i traumi indicano le lesioni provocate da agenti esterni, la cui forza risulta superiore alla resistenza dei tessuti o degli organi che essi danneggiano. Coerentemente con l’impiego medico del termine, in psicologia con la parola trauma intendiamo una lesione della sfera psichica causata da eventi che irrompono nell’esistenza dell’individuo in modo distruttivo. Il primo autore ad occuparsi del trauma fu Freud, il quale lo definì come un evento a cui il soggetto non è in grado di reagire in modo adeguato. Il trauma può essere dovuto all’esposizione ad un singolo evento oppure a episodi regolari e ricorrenti a cui l’individuo non riesce a reagire e che non può elaborare. Generalmente l’effetto del trauma è correlato alle caratteristiche di personalità e alla suscettibilità della persona, nonché alle condizioni psicofisiologiche in cui si trova nel momento in cui è esposto all’evento traumatico e, infine, dalla natura del conflitto psichico che rende impossibile per il soggetto integrare quella esperienza nel suo bagaglio esistenziale. Il DSM 5, ovvero il manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali giunto alla quinta edizione, classifica il trauma e le sue conseguenze nell’ambito del “disturbo acuto da stress” (ASD). Tale disturbo è definito secondo specifici criteri tra i quali menzioniamo:
1. l’esposizione a una situazione di forte minaccia, alla vita o all’integrità fisica, per se stessi o altri;
2. la possibile comparsa di pensieri intrusivi o dissociazioni;
3. l’impossibilità a provare emozioni positive;
4. sintomi di evitamento, sia a livello cognitivo che comportamentale;
5. irritabilità, difficoltà di concentrazione o ipervigilanza.
I criteri appena elencati possono essere letti secondo una duplice prospettiva di polarità opposta, a seconda che si verifichino immediatamente dopo l’esposizione al trauma o che perdurino nel tempo, a distanza temporale dall’episodio traumatico. La prima lettura induce a considerare che le risposte che gli individui hanno durante l’evento traumatico o stressante risultano funzionali poiché consentono di tollerare e sopportare il carico cognitivo ed emotivo della situazione; quando, tuttavia, le condotte di evitamento o i comportamenti dissociativi permangono al di fuori del beneficio immediato che possono garantire alla persona, diventano inesorabilmente disfunzionali.
L’ipnosi rappresenta una importante risposta terapeutica per consentire alla vittima di trauma una chance per elaborare le emozioni, le sensazioni, le credenze disfunzionali associate al vissuto traumatico. Intraprendere una psicoterapia associata alle tecniche ipnotiche non significa procedere all’eliminazione dei file mentali associati all’episodio traumatico, secondo la metafora del computer, ma promuovere una adeguata rielaborazione per integrare i vissuti gravosi del passato in modo tale da disinnescare il loro condizionamento sul presente. Anche nel caso del superamento dei disturbi associati a un trauma vale la regola che più precocemente si interviene con la psicoterapia, tanto più efficaci saranno gli effetti del percorso terapeutico. Diverse ricerche hanno segnalato che l’ipnosi si impone come un dispositivo estremamente indicato per il superamento e l’elaborazione del trauma dal momento che è stata dimostrata un’alta suggestionabilità ipnotica nei pazienti affetti da disturbo post traumatico da stress (Spiegel, Hunt e Dondershine, 1988). Intervenire con l’ipnosi può rappresentare anche un percorso complementare a trattamenti di altra natura (sia psicoterapeutici sia farmaco terapeutici) con risultati potenzialmente potenzianti (Irsch, Cardena et al, 1999). Al di là delle specifiche ricerche condotte su campioni di larga scala, i clinici sono concordi nel considerare necessario personalizzare il percorso terapeutico con ipnosi sulla base delle peculiarità della vittima di trauma, della sintomatologia presentata, e del grado di elaborazione dell’evento.
Riferimenti Bibliografici
American Psychiatric Association (2014), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione (DSM-5), Raffaello Cortina editore
Spiegel D, Hunt T, Dondershine HE. Dissociation and hypnotizability in posttraumatic stress disorder.American Journal of Psychiatry. 1988;145:301–305