IPNOSI: SMENTIAMO LE FALSE CREDENZE

 In Quando usare l'ipnosi

“L’ipnosi, da sempre, ha la fama di essere qualcosa di pericoloso: nel migliore dei casi è stata assimilata alla manipolazione, alla perdita di controllo, ad alterazione della volontà, e nel peggiore dei casi ad un’esperienza sovrannaturale.” Nella pagina del sito dedicata a chiarire cos’è l’ipnosi, sono queste le mie parole iniziali. Insomma, prima ancora di spiegare cosa intendiamo quando parliamo di ipnosi ho sentito l’esigenza di chiarire cosa l’ipnosi non è. L’ipnosi, in verità, rappresenta uno stato preciso e naturale che caratterizza il funzionamento del nostro cervello, che può essere utilizzato al servizio della persona in un setting con finalità terapeutiche. Certo, come si evince da un rapido esame dei motori di ricerca, l’ipnosi può essere impiegata anche per fare spettacolo, ci sono diversi intrattenitori che utilizzano (o sostengono di utilizzare) l’ipnosi per i loro numeri di magia, ma non è questa la mia accezione di ipnosi, né il suo senso ultimo. L’ipnosi è un’esperienza normale e frequente nella nostra vita di tutti i giorni: uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza che, a vari livelli di intensità, caratterizza costantemente la relazione con il mondo circostante. Lo stato ipnotico fa parte del corredo biologico e psichico di ogni individuo, e senza esserne coscienti durante ogni giorni viviamo delle fasi che possiamo definire di suggestione se non di trance vera e propria. A partire da queste premesse e considerando le più comuni paure che alcuni dei miei pazienti sperimentano al primo colloquio, ho pensato di smentire le principali false affermazioni sull’ipnosi.
DURANTE L’IPNOSI SARO’ INCOSCIENTE E DIMENTICHERO’ TUTTO? Troppo spesso e in maniera del tutto arbitraria, l’ipnosi viene messa in correlazione con l’incoscienza. Dalle rappresentazioni del senso comune si fa strada l’idea che il soggetto ipnotizzato è in completo controllo del terapeuta, perde la sua coscienza (e la sua volontà) e parte per un viaggio del quale non ricorderà nulla. Non è assolutamente così! Anzi, potremmo sostenere il contrario. Il paziente in trance non solo è cosciente ed è caratterizzato da una vivida capacità immaginativa, ma coopera attivamente con il terapeuta e presenta un alto livello di concentrazione. Se ben guidato dal terapeuta, tuttavia, potrebbe dare meno rilevanza a disturbi ambientali (come rumori di fondo, luci ecc.) a tutto vantaggio di un’attenzione focalizzata e sostenuta a favore dei propri contenuti interni.
L’IPNOSI E’ UNA PROCEDURA PERICOLOSA? No. Non può esserlo, perché è un fenomeno spontaneo che caratterizza il nostro funzionamento psico-fisiologico. Chi tra di voi guida la macchina sa bene che accade con regolarità di percorrere tratti di strada senza ricordare di averlo fatto, soprattutto se si tratta di un percorso che conosciamo bene. Dove eravamo in quei minuti? Esattamente lì, alla guida della nostra auto, ma il cervello aveva azionato il pilota automatico e si era dedicato una pausa di trance.A questo proposito, è nota la battuta di Milton Erickson il quale sosteneva che non sarebbe mai salito sul taxi di un autista che guida la macchina senza mai entrare in trance! Tale espressione di Erickson era proprio finalizzata a evidenziare come ogni giorno, per ognuno di noi, si verifica “la normale trance della vita quotidiana”. C’è anche chi teme che il soggetto in ipnosi non possa risvegliarsi se a guidarlo non è il terapeuta. Anche questa paura è del tutto infondata. Se la persona in trance restasse, per un qualsiasi motivo, da sola nella stanza, si “sveglierebbe” in autonomia, spontaneamente e naturalmente.
IN STATO DI IPNOSI LA PERSONA PUO’ RIVELARE INFORMAZIONI RISERVATE CONTRO LA SUA VOLONTA’? Tranquilli, anche questo timore non possiede alcun fondamento. Come abbiamo detto in precedenza, il paziente in ipnosi rivolge la sua concentrazione più sugli stimoli interni che sugli input ambientali, ma proprio grazie a questa attenzione focalizzata egli è ancora più consapevole di quello che accade dentro di sé e di ciò di cui vuole parlare o che invece vuole mantenere per sé. A testimonianza di ciò basti considerare che il paziente in ipnosi può perfino mentire, quindi tutte le sue facoltà sono conservate e sotto il suo pieno controllo.
Con questo breve approfondimento dedicato alle paure più comuni, spero di essere riuscita a chiarire alcune delle peculiarità della trance, restituendo all’immagine dell’ipnosi la sua naturale funzione.

Dott.ssa Maria Novella Grimaldi
Dottoressa Maria Novella GrimaldiDa circa 20anni esperta di ipnosi strategica, ipnoterapia ericksoniana, ipnosi dinamica e regressiva. Laureata in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Approccio Breve e Strategico. Da anni utilizzo quotidianamente questo approccio insieme all’ipnosi, durante il percorso terapeutico l’attenzione non viene posta sul passato ma sul presente e sul futuro. Questo tipo di intervento si avvale di tecniche specifiche tra cui ricordo il Training Autogeno, la desensibilizzazione sistematica, l’ipnosi etc. Oltre ad usare le tecniche di rilassamento e l’ipnosi in ambito clinico conduco presso l’Istituto per lo Studio Delle Psicoterapie corsi, riservati a medici e psicologi, per conduttori di Training Autogeno, Tecniche Ipnotiche e R.A.T. Mail: marianovellagrimaldi@gmail.com
Recent Posts

Leave a Comment

Contact Us

We're not around right now. But you can send us an email and we'll get back to you, asap.

Not readable? Change text.

Start typing and press Enter to search