L’ipnosi per trattare efficacemente la Bulimia
La bulimia, un disturbo su cui l’ipnosi si è dimostrata efficace
L’ipnosi si è dimostrato uno strumento efficace nel trattamento della bulimia nervosa, che fa parte dei disturbi del comportamento alimentare. Si tratta di un disturbo maggiormente diffuso nel sesso femminile e solitamente esordisce durante l’adolescenza o la prima età adulta.
La bulimia è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate, ossia l’ingestione in brevi intervalli di tempo di una quantità esagerata di cibo. Chi ne soffre è in grado di mangiare una quantità di cibo molto più elevata rispetto a quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso arco temporale, in situazioni simili.
La trance nelle abbuffate, su cui l’ipnosi può intervenire efficacemente
Gli episodi sono caratterizzati da un senso di perdita di controllo: la persona ha la sensazione di non riuscire a gestire la quantità di cibo. In altre parole, ha la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare quando sarebbe opportuno farlo oppure di non essere in grado di controllare quanto sta mangiando. La sensazione di perdita di controllo è fondamentale per poter definire l’episodio un’abbuffata.
Le persone che presentano bulimia hanno anche paura di ingrassare, generalmente desiderano perdere peso e sono insoddisfatte del loro corpo. Infatti, l’aspetto corporeo è in grado di condizionare eccessivamente la loro autostima. Di regola, inoltre, si vergognano del proprio problema alimentare e tentano di nasconderne i sintomi. Per questa ragione le abbuffate si consumano in segreto e si prolungano finchè la persona non si sente terribilmente piena.
Le condotte di compensazione
A seguito delle abbuffate, i soggetti bulimici adottano mezzi inappropriati per controllare il peso: vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva. Definiamo “compensatori” i comportamenti attuati allo scopo di rimediare alle abbuffate.
Si tratta di un disturbo invalidante, anche sul piano delle relazioni interpersonali. E’ importante intervenire tempestivamente: l’ipnosi si è rivelata uno strumento efficace per trattare la bulimia nervosa.
La diagnosi e il trattamento
Per porre diagnosi di bulimia è necessario che le abbuffate ed i conseguenti comportamenti compensatori si verifichino in media una volta la settimana per un periodo di tre mesi. A seconda della frequenza con la quale ricorrono questi episodi, la diagnosi sarà più o meno grave.
Molti terapeuti ammettono la difficoltà nel trattamento dei pazienti con disturbi alimentari in quanto questi ultimi sono resistenti alla terapia, negano la natura del loro problema e hanno grandi abilità nel mantenere il loro “senso di controllo”. Per questo suggeriscono di utilizzare un approccio eterogeneo che comprenda differenti tecniche da utilizzare a seconda della persona che si ha di fronte. Diversi studi dimostrano che l’ipnosi si è rivelato uno strumento efficace per trattare la bulimia nervosa.
Lo stato dissociato dell’ego e l’ipnosi
Differenti ricerche dimostrano l’efficacia dell’ipnosi nel trattamento dei disturbi alimentari.
La funzione che la bulimia assolve nell’economia psichica del paziente può essere indagata più direttamente e rapidamente attraverso l’ipnosi. Grazie alla trance ipnotica i pazienti sono assorbiti dall’esperienza interna e la loro immaginazione è stimolata al punto da permettere al terapeuta di far emergere le motivazioni alla base della patologia per poi aiutarli ad elaborarle. Inoltre, diversi studi affermano che i pazienti bulimici rispondono bene all’ipnositerapia, molto più dei soggetti di controllo non bulimici. Questo perché, secondo gli studiosi, i comportamenti alimentari disfunzionali come le abbuffate possono essere associati ad uno stato di trance. Durante gli episodi di abbuffate, i pazienti stessi si descrivono come persone diverse, come se si trovassero in uno stato di coscienza alterato. Questo stato di coscienza, detto stato dissociato dell’ego, fa sì che l’individuo agisca in maniera diversa dal solito, causando così un conflitto interno che egli tenta di risolvere “abbuffandosi”.
La psicoterapia combinata con l’ipnosi
Grazie all’ipnositerapia, il terapeuta può accedere al cosiddetto stato dissociato dell’ego e di conseguenza risalire alla fonte della patologia, fornendo un contributo notevole nel trattamento del paziente bulimico. Ciò aiuta la comprensione sia da parte del terapeuta, sia da parte del paziente stesso. Attraverso tale processo emergono le motivazioni soggiacenti le abbuffate e i relativi comportamenti compensatori, le ragioni della percezione distorta dell’immagine corporea e le fobie relative al cibo. In questo modo il terapeuta potrà utilizzare la trance indotto nel paziente durante l’ipnosi, per aiutarlo a cambiare i pensieri e le emozioni patologici per poi ristrutturarli.
L’ipnosi può essere utilizzata anche per aiutare il paziente a sviluppare sensazioni di controllo più appropriate, rispetto all’intrusività di pensieri e condotte associati al cibo. Infatti, l’ipnosi si è dimostrata uno strumento efficace per trattare la bulimia nervosa. L’ipnositerapia è utile anche per intervenire sulle dispercezioni relative alla forma fisica del paziente, contribuendo alla creazione di una nuova e più funzionale percezione corporea. Tale risultato sostiene il cambiamento del paziente, che si sente più forte, anche perchè in grado di governare i propri comportamenti alimentari.
La bulimia e la storia di vita del paziente
Alcune ricerche suggeriscono che frequentemente il disturbo bulimico sottende eventi traumatici o conflitti emotivi irrisolti (ad esempio violenza carnale, incesto, abuso fisico, eccessiva mancanza di affetto, ecc.). Su tali eventi agisce spesso la rimozione: in queste circostanze l’ipnositerapia può essere utile a far emergere alla coscienza le esperienze traumatiche per poterle risolvere.
Bibliografia
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