ipnosi e cambiamento
Il cambiamento si configura come un processo di trasformazione a partire dal quale è necessaria una ridefinizione degli assetti interni e/o esterni. Si tratta di un fenomeno trasversale alle diverse fasi di vita e comune tanto agli individui, quanto ai sistemi di cui tutti noi facciamo parte, siano essi familiari o sociali. Il concetto di cambiamento non deve essere confuso con quello di maturazione, che si riferisce al progressivo e graduale sviluppo di funzioni o all’acquisizione di abilità perlopiù geneticamente determinate, trasformazioni che avvengono quindi in maniera spontanea e che hanno a che vedere con processi fisiologici automatici. Sul versante del cambiamento psicologico, invece, possiamo descrivere il cambiamento come un processo di innovazione e crescita personale che avviene sulla base di motivazioni interne alla volontà della persona (decidere di cambiare lavoro, cambiare partner, cambiare città, ma anche cambiare aspetti di sé, come per esempio cambiare lo stile di comunicazione, lo stile relazionale, ecc.) oppure si realizza a causa di eventi esterni che costringono la persona a rivedere i suoi programmi o il suo funzionamento; ovviamente, è possibile che il cambiamento derivi da concause interne e esterne. A partire da tale definizione, appare evidente il coinvolgimento dei fattori affettivi e cognitivi nei processi di cambiamento. Gli affetti sono stati psicofisiologici complessi, connessi con fattori emotivi e cognitivi, che coinvolgono l’esperienza soggettiva e hanno importanti ricadute sul versante sociale e interpersonale. I fattori cognitivi sono funzioni psichiche connesse soprattutto con il pensiero, le credenze, le modalità di vedere e interpretare la realtà, la riflessione e la connessione tra dati: tutti elementi che, a loro volta, operano in relazione a fattori squisitamente emotivi. Che sia dovuto a spinte interne oppure a interferenze esterne, il cambiamento richiede quindi uno sforzo attivo di riconfigurazione degli equilibri cognitivi e affettivi, e tale fenomeno è particolarmente evidente in specifiche fasi del ciclo di vita delle persone, come l’ingresso nel mondo dell’università oppure nel mondo del lavoro, il matrimonio, la nascita di un figlio, il pensionamento, per elencare alcuni periodi comuni a tutti e al tempo stesso portatori di significative trasformazioni. I cambiamenti appena enumerati, pur nel loro essere esperienza comune e anche veicolo di esperienze ed emozioni positive, rappresentano momenti critici in quanto eventi in grado di generare stress. Generalmente lo stress si esaurisce con il raggiungimento di uno stato di adattamento alla novità oppure con il conseguimento di un obiettivo, ma quando l’individuo si confronta con eventi meno comuni, detti paranormativi, quali il lutto prematuro di una persona cara, l’insorgenza di una malattia, un divorzio e avanti di questo passo, la reazione stressante può cronicizzarsi e il processo di cambiamento farsi più tortuoso. La psicoterapia rappresenta in questi casi un intervento essenziale per facilitare il cambiamento, l’espressione delle resistenze e la riconfigurazione di equilibri emotivi inediti. Definendo il cambiamento, abbiamo descritto come ogni trasformazione comporti adattamenti dal punto di vista affettivo e cognitivo: proprio questi fattori costituiscono le leve del lavoro psicoterapeutico di facilitazione del processo. Inoltre, attraverso integrazione dell’intervento psicoterapeutico con le tecniche ipnotiche, il percorso si configura al tempo stesso più breve ed efficace. Vediamo perché:
1. promuovere un cambiamento personale significa fare ingresso nel sistema di riferimento del paziente, nelle sue rappresentazioni interne del mondo esterno, destrutturando eventuali credenze e resistenze a favore di schemi di pensiero più flessibili e meno limitanti.;
2. per cambiare qualcosa dentro o fuori di noi dobbiamo necessariamente cambiare anche le dimensioni affettive che vi sono associate. Non possiamo pretendere, in altre parole, di diventare più assertivi se internamente continuiamo a ripetere a noi stessi che siamo dei buoni a nulla.
Le dimensioni affettive e cognitive sono aree che l’ipnosi può contattare con estrema efficacia allo scopo di attivare le risorse e equipaggiare la persona al cambiamento desiderato o necessario. In particolare, caratteristica della psicoterapia ericksoniana, che utilizzo abitualmente con i miei pazienti, è il vantaggio di lavorare contemporaneamente e separatamente sui processi mentali consci e su quelli inconsci, attraverso una modalità nota come “dissociazione terapeutica”. Tale processo è molto potente perché facilita e potenzia il cambiamento del paziente, integrando i contenuti mentali inconsci con quelli consci.
Riferimento bibliografico
M. Erickson E. Rossi, Ipnoterapia, 1979, Casa Editrice Astrolabio