Ipnosi e depressione
L’ipnosi per intervenire sulla depressione è uno strumento molto efficace.
Diversi studi condotti su pazienti che presentano depressione dimostrano che l’ipnosi rappresenta un dispositivo molto efficace per portare a risoluzione il disagio presentato da questa categoria di pazienti. In particolare, i risultati migliori sono ottenuti nell’ambito di un percorso psicoterapeutico finalizzato alla ristrutturazione delle credenze disfunzionali associate al nucleo depressivo. L’ipnosi per intervenire sulla depressione è una pratica di comprovata efficacia.
La depressione, cos’è e come fare diagnosi
Per addentrarci in un argomento così delicato e al tempo stesso abusato, occorre procedere per gradi e chiarire cosa si intende per depressione. Secondo il DSM V la diagnosi di depressione può essere posta se il paziente presenta almeno cinque sintomi tratti da uno specifico elenco detto proprio “criterio di diagnosi”. Tale quadro sintomatico deve protrarsi per almeno due settimane. Ulteriore requisito per porre la diagnosi è la necessità che il paziente soffra di umore depresso oppure sperimenti una perdita generalizzata di interesse o piacere (anedonia). Possiamo concludere che tali tratti costituiscono un aspetto indispensabile per definire la depressione.
Due criteri essenziali
Per porre una diagnosi sulla base del DSM V è inoltre necessario che siano soddisfatti altri due criteri:
• i sintomi devono causare disagio compromissione clinicamente significative in ambito sociale, occupazionale, o in altro ambito funzionale importante.
• l’episodio depressivo maggiore non deve essere attribuibile all’uso di particolari sostanze o ad altra condizione patologica.
Le differenze diagnostiche rispetto alla precedente edizione del DSM
Allo scopo di evidenziare gli aspetti peculiari del disturbo depressivo, è interessante sottolineare un cambiamento di prospettiva nella diagnosi. Confrontando i criteri del DSM IV-TR e DSM V, vediamo che si è compiuta l’eliminazione del principio secondo cui la diagnosi di depressione non si pone per i pazienti che, al momento dell’assessment psicodiagnostico, affrontano un evento luttuoso. A tal proposito, si legge nel DSM IV questa indicazione: “Dopo la perdita di una persona amata anche se i sintomi depressivi sono sufficienti per durata e per numero a soddisfare i criteri dell’episodio depressivo maggiore, essi dovrebbero essere attribuiti al lutto.” Ovviamente, la soppressione di questo criterio ha generato un grande dibattito nella comunità scientifica.
Disturbo depressivo, disturbo dell’umore
Al di là delle differenze dal punto di vista strettamente diagnostico, possiamo più semplicemente definire il disturbo depressivo maggiore come una patologia dell’umore. Con il termine disturbo dell’umore ci si riferisce a una ampia classe di sintomi e di disturbi psicopatologici, che provocano una disfunzione o modificazione del tono dell’umore della persona. Tali alterazioni sono in grado di compromettere il funzionamento globale del soggetto, che sperimenta vissuti di disadattamento alle circostanze esistenziali e ambientali. Ne deriva che vi è una interferenza attiva attiva nella vita sociale, relazionale e lavorativa. Ne sono un esempio la distimia e il disturbo bipolare.
Epidemiologia e diffusione del disturbo depressivo
Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune tra le donne. Può capitare a tutti, qualche volta, di essere un po’depressi, ma ciò non significa che tutti necessitano di un trattamento. L’ipnosi per intervenire sulla depressione è un dispositivo terapeutico particolarmente utile.
Depressione e ipnosi
Vediamo ora come l’impiego dell’ipnosi rappresenti un valido strumento per curare la depressione. L’ipnosi per intervenire sulla depressione si è rivelato uno strumento efficace. Indurre lo stato ipnotico con il paziente depresso significa attivare la produzione di endorfine. Esse costituiscono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello, più precisamente nell’ipofisi, classificabili come neurotrasmettitori. Le endorfine sono in grado di procurare uno stato di benessere, armonia e pace interiore. La loro produzione può determinare nel paziente con disturbo depressivo una serie di benefici immediatamente percepibili.
La validità dell’ipnosi in termini di efficacia e efficienza
Diverse procedure di ipnosi per il trattamento e la cura della depressione sono state messe a punto da Miller, Gruber e Yapko (1999). Inoltre l’impiego dell’ipnosi con i pazienti depressi si configura come uno strumento di elezione attraverso cui il soggetto diventa capace di manifestare i suoi vissuti di aggressività e rabbia Ciò è particolarmente importante poiché, di regola, tali vissuti vengono negati in quanto inaccettabili dalla persona in una condizione depressiva.
L’ipnosi nella pratica clinica con il paziente depresso
Nella pratica clinica ritengo che l’induzione dello stato ipnotico nei pazienti che soffrono di depressione sia una procedura in grado di restituire alla persona la dimensione delle sue capacità di autoguarigione e autoefficacia, anche grazie all’attivazione delle endorfine che producono benefici immediati. Inoltre, i pazienti in stato di trance sono in grado di percepirsi capaci di riappropriarsi del proprio progetto di vita, dei propri scopi esistenziali, elementi strategici per ritrovare l’autostima perduta, per contrastare i deliri di rovina e raggiungere una pacificazione interiore.
Bibliografia
Miller, Gruber e Yapko (1999), The Hypnotic Treatment of Depression, Journal of Evidence-Based Complementary & Alternative Medicine October 1999 vol. 5 no. 2 151-162