IPNOSI E DISTURBI DA TIC
I tic consistono nell’esecuzione improvvisa ed involontaria di movimenti ripetuti che, coerentemente con la visione di Charcot, hanno le sembianze della caricatura di un atto naturale. Generalmente l’esecuzione del tic può essere anticipata da una necessità, un bisogno pulsionale, mentre la sua repressione è in grado di determinare un disagio per il soggetto. Di regola, i tic si interrompono durante il sonno. Le principali tipologie di tic sono le seguenti:
1. comportamentali (mimica facciale e gestualità, come sbattere le palpebre, aggrottare le sopracciglia, movimenti del mento);
2. motorie (reiterazione di movimenti, particolarmente comuni sono i movimenti del collo, come il tentennamento, movimenti di saluto, di negazione; sollevamento delle spalle, delle braccia, delle mani, ecc.);
3. vocali (ripetizione di parole, ecolalia, in alcuni casi turpiloqui).
Tutti questi tic possono presentarsi isolatamente o in associazione, restare costanti oppure alternarsi nel corso della vita del paziente. I tic possono essere anche connessi a sindromi neurologiche molto complesse, ne è un esempio la sindrome di Tourette. La maggior parte delle volte, tuttavia, i tic nervosi rappresentano un fenomeno transitorio o comunque di lieve entità, che tende a sparire spontaneamente. Quando, al contrario, il paziente presenta tic cronici, risulta necessario rivolgersi ad uno specialista. I disturbi da tic compaiono perlopiù verso i 7 anni di età e si strutturano poco alla volta. Accade spesso che i pazienti riferiscano un sentimento di colpa e/o vergogna connesso alla consapevolezza del tic, e tali sentimenti possono essere rafforzati dall’ambiente. I pazienti riferiscono, inoltre, che prima del sopraggiungere del tic avvertono uno stato di tensione che si risolve attraverso la scarica involontaria del tic, portatore dunque di sollievo. Le ricerche condotte in questo campo suggeriscono che il significato psicologico del tic, pur essendo spesso connesso a tratti ossessivi, risulta tuttavia non univoco. Ovviamente, il significato simbolico del tic sarà diverso per ogni paziente, sulla base delle linee di sviluppo e dei propri nuclei conflittuali. Dal momento che la maggior parte delle medicine psicotrope non ha azione sui tic, oppure ottiene scarsissimi successi, è necessario intervenire con condotte terapeutiche di matrice psicologica. Particolarmente efficaci sono i risultati ottenuti attraverso terapie psicomotorie finalizzate al rilassamento e le psicoterapie ad approccio strategico finalizzate al decondizionamento (si può arrivare a chiedere al paziente di eseguire volontariamente il tic davanti allo specchio, per un periodo concordato con il terapeuta), lasciando a poco a poco che il tic perda il significato che aveva originariamente per il paziente. A partire dalle constatazioni di efficacia delle tecniche di rilassamento associate all’approccio strategico, l’ipnosi strategica che utilizzo può essere considerata uno strumento elettivo per questa categoria di pazienti. Il progetto terapeutico con le persone che soffrono di questo disturbo può includere uno specifico training al rilassamento, grazie al quale il terapeuta insegna al paziente a mettere a punto nuove strategie per raggiungere lo stato di tranquillità mentale ed emotiva. La mia scelta nel trattamento dei tic nervosi è quella di utilizzare la trance ipnotica per lavorare contemporaneamente sulla riduzione dell’ansia e su un generale rafforzamento della personalità del paziente, dedicando un’attenzione particolare alle tecniche di visualizzazione, che sono in grado di evocare contesti e circostanze relazionali connessi alla manifestazione del disturbo. Per questa ragione, propongo un percorso di psicoterapia ipnotica, un modello di psicoterapia breve con sessioni di ipnosi ad ogni seduta.