Ipnosi per aumentare la concentrazione
L’ipnosi può rappresentare un aiuto per la concentrazione, nel lavoro oppure nello studio? Nel presente articolo cercherò di rispondere a questo interrogativo, che desta sempre una certa curiosità in coloro che vogliono sapere di più sull’ipnosi. Intanto occorre precisare che l’ipnosi non forma nuove competenze cognitive, ma è in grado di rafforzarle quelle esistenti nella persona. Infatti, nei casi di deficit connessi a traumi, a lesioni cerebrali, oppure a patologie legate al deterioramento, i percorsi riabilitativi si pongono obiettivi individuali a partire dalle risorse esistenti in ogni singolo paziente, non potendo, neppure con l’ipnosi, “creare” abilità dal nulla. In particolare, per mezzo della trance ipnotica risulta possibile attivare i circuiti cerebrali coinvolti nelle abilità capacità cognitive. La trance ipnotica potenzia anche la memoria e la rapidità delle ideazioni. Diversi ricercatori si sono occupati di questo argomento e i risultati presentati da studi di neuroimaging dimostrano che i pattern di attivazione cerebrale durante apprendimento e memorizzazione in stato ipnotico sono distinti da quelli normalmente attivati in stato di veglia. Da ciò discende che gli stimoli ricevuti e percepiti durante l’ipnosi possiedono caratteristiche di maggiore intensità e vividezza rispetto agli stessi dati se appresi in stato di veglia. L’ipnosi ha inoltre la potenzialità di migliorare la focalizzazione dell’attenzione della persona sugli stimoli presentati, e questo non fa che agevolare il processo di apprendimento. Come se non bastasse, durante la trance ipnotica la mente è in grado di mantenere la concentrazione per un lasso di tempo maggiormente prolungato se paragonato all’efficienza in condizioni normali, e ciò è possibile malgrado la presenza di eventuali elementi di distrazione. Praticare regolarmente l’ipnosi, inoltre, significa imparare a vivere il qui ed ora degli eventi, stimolando la coscienza del momento presente. Ciò può migliorare anche lo studio ed il lavoro, in quanto il nostro cervello, grazie alle tecniche di ipnosi apprese, è allenato a svolgere dei compiti in maniera consapevole. C’è una sostanziale differenza tra “lavorare” e “lavorare consapevolmente”, tra “studiare” e “studiare consapevolmente”. In stato di ipnosi le aree cerebrali maggiormente attive sono quelle neocorticali e quella prefrontale, note proprio come le aree della consapevolezza, della coscienza, della pianificazione e della concentrazione. Portare attenzione al “qui e ora” della nostra esperienza, del momento presente, significa imparare a intercettare i nostri bisogni, da quelli più fisiologici a quelli maggiormente evoluti, per capire quando abbiamo bisogno di riposarci e quando possiamo invece spingere sull’acceleratore, imparando anche a dirigere la nostra attenzione in maniera consapevole. Esistono diverse tecniche di concentrazione semplici da applicare per migliorare le nostre performance di apprendimento così come training finalizzati a incrementare la consapevolezza, e tutte sottolineano l’importanza della concentrazione sul momento presente, a partire da esercizi semplici fino a quelli più complessi. In conclusione, possiamo senza dubbio affermare che l’ipnosi e la concentrazione rappresentano due aspetti in grado di avere una fruttuosa interazione, sia per quanto riguarda il recupero o rafforzamento di precise competenze oggetto di un intervento psicoterapeutico, sia per quanto concerne il potenziamento delle performance di studio o lavoro.
Riferimenti bibliografici
Penfield W, Erikson L. 1941 Epilepsy and cerebral localization– Springfield
Halsbad U. Learning in Trance: Functional brain imaging studies and neuropsychology, Journal of Physiology. 2006;99:470-482.