Superare la paura di rimanere disconnessi da internet (nomofobia) con l’ipnosi

 In Quando usare l'ipnosi

Che cos’è la nomofobia?

Con il termine nomofobia studiosi e clinici fanno riferimento al timore irrazionale e persistente sperimentato da una vasta categoria di persone, quando sono in una situazione che li costringe a fare a meno della connessione internet.

Questo significa non potersi collegare per monitorare social network, chat e, più in generale, non poter avere riscontro dagli altri e dai motori di ricerca.

Si tratta di un perverso meccanismo mentale che espone il soggetto che ne soffre al rischio di dipendenza dallo smartphone, con ricadute del tutto sovrapponibili alle altre forme di dipendenza da comportamento, come la ludopatia o lo shopping compulsivo.

Il nomofobico, infatti, è colto da vere e proprie crisi di ansia ogni volta in cui non è rintracciabile mediante telefono e, conseguentemente, gli è inibita la possibilità di monitorare e aggiornare le informazioni condivise dai suoi contatti in rete.

Un disturbo sempre più diffuso

Si tratta di un disturbo abbastanza comune, secondo uno studio ben il 53% degli utenti del telefono cellulare nel Regno Unito manifesta vissuti ansiosi se “perde il cellulare, esaurisce la batteria o il credito residuo o non ha copertura di rete”, secondo UK Study Reveals New “Nomophobia”. TechTree. Nomophobia, the plague of our 24/7 age. (2008, March 31, Daily Mail, 5) .

Secondo tale ricerca ben il 55% delle 2.163 persone esaminate ha espresso come prioritaria la necessità di mantenersi in contatto familiari ed amici. Questa risulterebbe, pertanto essere la causa principale dello stato ansioso che li assale quando non possono utilizzare cellulare o smartphone.

I sintomi della nomofobia

Non potendo contare su una classificazione di nomofobia ufficiale, non essendo tale disturbo incluso nel DSM 5, sono state isolate una serie di sintomi che costituiscono un riferimento per il clinico chiamato a esprimersi sulla nomofobia:

    • aggiornamento regolare e continuativo dell’homepage del telefono allo scopo di verificare se sono stati ricevuti messaggi o chiamate, o della batteria residua per evitare che lo smatphone si spenga;
    • l’uso continuativo del cellulare;
    • il portare con sé uno o più dispositivi e il caricabatterie;
    •  stati di ansia e tensione nervosa all’idea di smarrire lo smartphone o quando il telefono non è disponibile;
    • l’utilizzo dello smartphone anche in luoghi o circostanze che richiederebbero riservatezza e discrezione (per esempio durante cerimonie religiose, in aule di formazione, durante riunioni di lavoro, ecc.)
    • lasciare il telefono cellulare sempre acceso, anche nelle ore notturne;
    • andare a letto con il telefono vicino a sé;
    • monitoraggio regolare del credito residuo allo scopo di esorcizzare il rischio della disconnessione.

L’intervento attraverso l’ipnosi

L’ipnosi, associata a una psicoterapia di stampo strategico, garantisce il miglioramento della sintomatologia di questa classe di pazienti. Attraverso l’alterazione dello stato di coscienza indotto mediante la trance ipnotica, la persona ha una via privilegiata per accedere ai contenuti inconsci connessi ai vissuti nomofobici.

In questo modo, si apre un irrinunciabile processo di elaborazione del sintomo funzionale alla guarigione del disturbo. Per orientare il trattamento sulla base delle specificità di ogni singola persona, e per conoscere e sondare le leve motivazionali al cambiamento, conduco sempre un colloquio anamnestico di indagine sul problema e sulla storia di vita del paziente, con particolare riguardo all’esplorazione di eventuali episodi di innesco dell’ansia fobica che si associa all’impossibilità di essere connessi con la rete mediante smartphone.
Inoltre, attraverso la trance ipnotica, guido il paziente alla formazione di nuove abitudini positive che possano sostituire nel quotidiano il comportamento patologico. Attraverso suggestioni post-ipnotiche e stimoli di sostegno, si procede verso il graduale affrancamento dai modelli mentali connessi alle fantasie catastrofiche mediante l’attivazione di nuovi circuiti cerebrali fino al definitivo superamento dello stato fobico.

Riferimenti bibliografici
UK Study Reveals New “Nomophobia”. TechTree. Nomophobia, the plague of our 24/7 age. (2008, March 31). Daily Mail,5.

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Dott.ssa Maria Novella Grimaldi
Dottoressa Maria Novella GrimaldiDa circa 20anni esperta di ipnosi strategica, ipnoterapia ericksoniana, ipnosi dinamica e regressiva. Laureata in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Approccio Breve e Strategico. Da anni utilizzo quotidianamente questo approccio insieme all’ipnosi, durante il percorso terapeutico l’attenzione non viene posta sul passato ma sul presente e sul futuro. Questo tipo di intervento si avvale di tecniche specifiche tra cui ricordo il Training Autogeno, la desensibilizzazione sistematica, l’ipnosi etc. Oltre ad usare le tecniche di rilassamento e l’ipnosi in ambito clinico conduco presso l’Istituto per lo Studio Delle Psicoterapie corsi, riservati a medici e psicologi, per conduttori di Training Autogeno, Tecniche Ipnotiche e R.A.T. Mail: marianovellagrimaldi@gmail.com
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