Sconfiggere la paura dell’altezza con l’ipnosi
Che cosa si intende per paura dell’altezza?
La paura dell’altezza (acrofobia) è un termine che deriva dal greco ákron, “cima, sommità” e phóbos, “paura” e indica la paura dell’altezza e dei luoghi elevati. In questi casi trovarsi sulla cima di una scogliera a picco sul mare oppure sopra la Tour Eiffel provoca una risposta emozionale abbastanza intensa, rendendo comprensibile sperimentare qualche capogiro.
Ci sono anche persone che vanno incontro a delle vere e proprie crisi terrifiche semplicemente affacciandosi dal balcone del secondo piano: in questi casi possiamo propriamente parlare di acrofobia.
Chi ha paura dell’altezza fa esperienza di una forte agitazione non solo quando deve attraversare una sopraelevata in auto, oppure un ponte, o ancora quando si trova sulla sommità di un grattacielo, ma anche di fronte a qualunque “discesa verticale”, come ad esempio una scalinata.
In questo caso, l’acrofobia diventa un disturbo fortemente invalidante, in grado di compromettere il funzionamento della persona nelle più comuni circostanze quotidiane.
La sintomatologia presentata
Per fobia si intende una paura irrazionale e persistente, non suscettibile di miglioramento con la sola forza di volontà. Il soggetto fobico, infatti, si rende perfettamente conto del fatto che la sua paura, in questo caso dell’altezza, è del tutto immotivata ad esempio quando si è dietro a una vetrata, eppure il richiamo alla razionalità e allo sforzo di contenere l’emozione non è da solo sufficiente a governare l’attivazione fobica e a interrompere il circolo vizioso.
Quando la problematica della paura dell’altezza diventa un ostacolo per la gestione del quotidiano è essenziale il ricorso alla psicoterapia.
In particolare, vi sono una serie di sintomi che caratterizzano l’attacco fobico e che orientano il clinico verso la diagnosi.
- accelerazione del battito cardiaco;
- respiro corto;
- acufene o sensazione di orecchie tappate;
- vertigini e capogiri;
- intensa paura di cadere;
- paura di morire.
Ovviamente non occorre presentare tutto il corredo sintomatologico per porre diagnosi di acrofobia. I sintomi, infatti, possono variare da persona a persona e persino uno stesso paziente può sperimentare condizioni diverse, in relazione alle diverse fasi di vita e anche relativamente allo stato d’animo del momento.
Interpretazioni cognitive disfunzionali
Ai sintomi fisici si aggiungono delle interpretazioni cognitive disfunzionali, spesso irrazionali, ecco alcuni esempi:
- la ringhiera del balcone viene percepita come troppo bassa;
- il davanzale della finestra sembra troppo stretto;
- scendere dalla scala su cui si è saliti per cambiare la lampadina è vissuto come pericoloso.
L’ipnosi per la paura dell’altezza
La psicoterapia combinata con l’ipnosi ha dimostrato di essere particolarmente efficace per il superamento delle fobie, come testimoniano diversi studi condotti in questo campo (Corydon Hammond D., 2010), . L’intervento risulta potenziato dall’alterazione dello stato di coscienza prodotta grazie all’induzione della trance e il paziente acrofobico può accedere alle memorie inconsce con relativa semplicità.
Tale processo si traduce in un contatto mente-corpo che consente la ristrutturazione cognitiva dei significati associati allo stimolo fobico. Per esempio possono essere modificate le interpretazioni cognitive errate di cui si è parlato poco sopra.
Un tale intervento, da solo, è una premessa che predispone alla remissione del disturbo.
Il modello di ipnosi Ericksoniana guida il paziente verso l’acquisizione di nuove modalità funzionali alla regressione sintomatologica attraverso la stimolazione dell’emisfero destro del cervello.
Infine, con l’ipnosi e sotto la guida esperta dello psicoterapeuta è possibile evocare la genesi dell’acrofobia, determinando le circostanze interne e esterne che ne hanno provocato l’esordio.
Riferimento Bibliografico
Corydon Hammond D. (2010), Hypnosis in the treatment of anxiety- and stress-related disorders. Expert Review of Neurotherapeutics, 10(2), 263–273)
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