Superare il terrore nel sonno con l’ipnosi

 In Quando usare l'ipnosi

Quando si parla di pavor nocturnus (terrore nel sonno) si intende uno stato di profonda angoscia che insorge durante la notte. E’ particolarmente diffuso nella popolazione infantile e tuttavia presente anche nei soggetti adulti. Si caratterizza per un risveglio di soprassalto, con gli occhi spalancati ed in presa al panico. Di regola, per i bambini e per gli adulti che non dormono da soli, è sufficiente intervenire con una breve rassicurazione che apre la possibilità della ripresa di un sonno tranquillo. Inoltre, altro tratto caratteristico di questo disturbo è che al risveglio la persona ha la totale amnesia dell’episodio di panico notturno.

Quando gli episodi diventano frequenti e regolari nel tempo è necessario consultare uno specialista e predisporre un intervento di trattamento. In particolare, se i risvegli di pavor nocturnus acquisiscono un carattere di regolarità, è consigliato ricorrere ad un controllo elettroencefalografico che possa escludere eventuali forme secondarie a epilessia o altre anomalie. Comunemente il pavor nocturnus non si presenta da solo ma in associazione ad altri disturbi quali irrequietezza motoria, reazioni ansiose di solito connesse a conflitti con l’ambiente sociale e/o familiare e perfino enuresi.

Alcuni autori, adottando la prospettiva psicodinamica, hanno ipotizzato che il pavor nocturnus sia una risposta difensiva che il soggetto mette in atto allo scopo di proteggersi da un’eccessiva sottomissione e come una scarica di impulsi motori ed emotivi che resterebbero bloccati nelle ore di veglia. Si tratta a tutti gli effetti di un disturbo primario del sonno, inquadrato sul piano diagnostico tra le Parasonnie, e cioè dei comportamenti anomali o eventi fisiopatologici che si presentano durante il sonno, sia in specifiche fasi sia nei passaggi sonno-veglia. Le parassonie in generale e il pavor nocturnus in particolare, sono in grado di compromettere il funzionamento personale e interpersonale di chi ne soffre dal momento che l’interruzione del ritmo del sonno, benché generalmente dimenticata, pregiudica la qualità del riposo. Da tali premesse deriva l’aumento di stress, di stanchezza, e di disagio emozionale.

L’epidemiologia di questo disturbo evidenzia che, per quanto riguarda la popolazione pediatrica, il pavor nocturnus colpisce dall’1 al 6% dei bambini fra i 4 e i 12 anni, ed è più diffuso tra i maschi. Negli adulti è più raro: colpisce, infatti, solo una persona su 100, con nessuna distinzione di genere femminile o maschile, manifestandosi soprattutto tra i 20 e i 30 anni.

Nei casi in cui sono escluse forme del disturbo secondarie a patologie del sistema nervoso occorre predisporre interventi psicoterapeutici per il controllo e la remissione del sintomo. In questo senso, possiamo senz’altro affermare che l’ipnositerapia e l’apprendimento del Training Autogeno di Schultz rappresentano le terapie psicologiche elettive per il trattamento dei disturbi del sonno. Un’attenzione particolare è dedicata alla raccolta anamnestica del paziente, in una dimensione di ascolto in grado di dare il giusto spazio tanto all’autonarrazione quanto alla registrazione degli eventi che hanno anticipato l’esordio del fenomeno notturno, nell’ottica di rintracciarne il senso all’interno della storia di vita della persona.

L’intervento deve essere tempestivo e ben focalizzato poiché il paziente con parasonnia sperimenta tutta una serie di difficoltà nel quotidiano che necessita di essere contenuta; ne sono un esempio le difficoltà di concentrazione e la minore tolleranza alla frustrazione. Sul piano dell’efficacia psicoterapeutica, le innegabili similarità tra la trance ipnotica e lo stato di coscienza alterato del sonno rendono possibile un dialogo tra le due fasi dell’Io a cui, differentemente dagli episodi notturni spontanei, nel setting psicologico partecipa la coscienza del paziente. Molti soggetti riscontrano benefici già dalle primissime sedute, trovando nuovi sbocchi espressivi nel quotidiano e impiegando meccanismi di difesa più maturi per fronteggiare le tensioni quotidiane e le sfide esistenziali.

 

Riferimento bibliografico
Citeroni, Malvasi, Pidone, Mazzone (2015), Ipnosi, da tecnica a modello terapeutico: l’ipnosi ericksoniana, edizioni Franco Angeli

 

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Dott.ssa Maria Novella Grimaldi
Dottoressa Maria Novella GrimaldiDa circa 20anni esperta di ipnosi strategica, ipnoterapia ericksoniana, ipnosi dinamica e regressiva. Laureata in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Approccio Breve e Strategico. Da anni utilizzo quotidianamente questo approccio insieme all’ipnosi, durante il percorso terapeutico l’attenzione non viene posta sul passato ma sul presente e sul futuro. Questo tipo di intervento si avvale di tecniche specifiche tra cui ricordo il Training Autogeno, la desensibilizzazione sistematica, l’ipnosi etc. Oltre ad usare le tecniche di rilassamento e l’ipnosi in ambito clinico conduco presso l’Istituto per lo Studio Delle Psicoterapie corsi, riservati a medici e psicologi, per conduttori di Training Autogeno, Tecniche Ipnotiche e R.A.T. Mail: marianovellagrimaldi@gmail.com
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